Il Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini è un museo etnografico di Roma che si trova all’EUR in piazza Guglielmo Marconi. Il Museo, proprietà del MIBACT, è dal dicembre 2014 entrato a far parte dei 43 musei del Polo Museale del Lazio.
È stato fondato nel 1876, anno in cui fu potenziata la collezione di materiale etnografico e preistorico che già apparteneva al museo kircheriano, fondato nel XVII secolo dal padre gesuita Athanasius Kircher nel Collegio Romano. Il museo è stato trasferito nella sede attuale tra il 1962 ed il 1977, ed è stato dedicato al paletnologo italiano Luigi Pigorini. La struttura, come molti edifici dello stesso quartiere, appartiene al razionalismo italiano, caratterizzato dalle tipiche linee rettangolari e squadrate. Il museo si articola su tre piani, collegati da grandi scalinate.
INDIRIZZO
Descrizione
Attualmente il museo è formato da due parti distinte: la sezione etnografica e la sezione preistorica. Nella sezione etnografica si conservano materiali che documentano le culture di tutti i continenti; si tratta di oggetti che, oltre ad avere carattere artistico e religioso, testimoniano i vari aspetti della cultura materiale delle popolazioni extraeuropee.
Sezione preistorica
Nella parte dedicata alla preistoria esistono importanti reperti del Lazio preistorico, come la ricostruzione con pezzi originali di una porzione di paleosuperficie del giacimento del Paleolitico inferiore di Castel di Guido, il calco del cranio neanderthaliano della Grotta Guattari al Circeo (l’originale è custodito in una sala non accessibile al pubblico), industrie litiche, resti di fauna pleistocenica e manifestazioni artistiche paleolitiche provenienti dalla Grotta Polesini. Di straordinario valore sono anche i reperti provenienti dagli scavi subacquei in località “la Marmotta”, nel comune di Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano. In particolare è da segnalare una piroga di circa 10m di lunghezza, scavata nel legno di quercia.
Le sale dedicate al Neolitico, all’età del rame, all’età del bronzo ed all’età del ferro presentano significative collezioni ceramiche della Grotta Patrizi, la ricostruzione della Tomba della Vedova scoperta nella necropoli eneolitica di Ponte San Pietro, la piroga monossile rinvenuta nella necropoli del Caolino al Sasso di Furbara e una ricca documentazione di corredi (vasi ed oggetti in bronzo e ferro) delle necropoli laziali, oltre al ripostiglio di asce di bronzo rinvenuto ad Ardea.
Il museo è dotato di una importante biblioteca specializzata.
Sezione etnografica
Africa
L’allestimento prevede un percorso che illustra in tre momenti storici fondamentali l’incontro tra l’Africa e l’Occidente: la scoperta della costa occidentale, avvenuta tra il 1434 ed il1488; l’esplorazione dell’interno del continente, avvenuta nel XIX secolo; la scoperta dell’Arte Negra, agli inizi del XX secolo, con i suoi influssi sui processi di rielaborazione delle arti plastiche occidentali.
Di particolare rilievo alcuni oggetti in avorio della Nigeria e dei feticci provenienti dal Bacino nel Congo.
America
L’esposizione è costituita attualmente dalle sale che si riferiscono alle culture archeologiche della Mesoamerica e dell’America Centrale. Prevede un iniziale percorso introduttivo (popolamento e primo contatto con gli europei), seguito da una sezione “antologica” sulla Mesoamerica. Per finire una sezione “tematica” che attraverso gli oggetti cerca di comprendere il popolo che l´ha prodotto. È in allestimento una seconda area dedicata alle culture delle Ande.
Il Museo espone le maschere a mosaico messicane e le diverse manifestazioni dell’arte plumaria e della cultura materiale dell’Amazzonia. È inoltre esposta una collezione di materiale archeologico messicano e sudamericano.
Asia
Importante collezione di reperti, frutto dei lasciti di vari viaggiatori italiani in oriente. Il museo possiede diversi fondi: Vincenzo Ragusa, una raccolta di 4172 oggetti tra cui vasi di bronzo e di ceramica, statuette di bronzo, armi, strumenti musicali, lacche, abiti, maschere, dipinti, xilografie e oggetti di uso quotidiano. Fondo Giuseppe Ros che raccoglie circa 2000 oggetti di interesse strettamente etnologico che documentano aspetti della vita domestica cinese. La collezione Fea, acquistata nel 1889, costituita da circa 1200 pezzi, di provenienza birmana. La raccolta di Enrico Hillyer Giglioli, con giade cinesi e giapponesi e oggetti di ambito cultuale buddhista provenienti dal Tibet. Per l’India è da ricordare la straordinaria collezione di strumenti musicali donata dal Raja Sourindro Mohun Tagore a Re Vittorio Emanuele II, ceduta al Museo nel 1879.
Oceania
Questa sezione possiede una raccolta di circa 15.000 oggetti, che ne fa una delle più importanti collezioni del genere in Europa. Gli oggetti provengono dalla Melanesia, dallaPolinesia, dalla Micronesia e dall’Australia, e sono stati raccolti in maggior parte da viaggiatori, studiosi e esploratori della fine del XIX secolo. Il settore più ricco è quello dellaNuova Guinea, con le raccolte ottocentesche di Lamberto Loria, Luigi Maria d’Albertis e Otto Finsch.
CONTATTI
ORARIO
Lun-sab ore 9.00-18.00
Domenica ore 9.00-13.30
Chiuso 25 dicembre, 1 gennaio
La biglietteria chiude mezz’ora prima.
Prima domenica di ogni mese: ingresso al museo gratuito per tutti. Le mostre temporanee potrebbero invece seguire la consueta tariffazione.
INFORMAZIONI
Ridotto:
– cittadini di età compresa tra i 18 e i 25 anni compiuti della dell’Unione Europea
– docenti dell’Unione Europea con incarico a tempo indeterminato delle scuole statali.
Gratuito:
– prima domenica del mese
-Cittadini sotto i 18 anni (non compiuti) di ogni nazionalità
Galleria fotografica
(Foto facebook con licenza non esclusiva)